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al testo proposto da Sergio Loi
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Il primo brivido di felicità sprizza da occhietti e manine guizzanti sul materno volto radioso che quel sussulto di gioia ha instillato nei fervidi mesi di trepida attesa. Presto tintinna, quasi un cinguettio, su bambole e orsacchiotti, rintocca a incitamento festoso di macchinine e carrozzine, per poi assopirsi all'improvviso, sommerso da fremiti interni e palpiti esterni. Incantato dal fiorire del corpo e dal brusio di un cuore misterioso, l’adolescente in sé si trincera a segreta e gelosa difesa. Per lui il gioco diventa una prova di forza, una strategica arma per lei. L'atteso incontro fatale degli occhi disarma il duro focoso, la dolce sirena incorona, ma su entrambi trionfa l'Amore. In essi inietta un raggio di Sole, da cui la sua fiamma è sbocciata. La sfera di fuoco smagliante impregna cielo e terra e mare che cinge di un abbraccio esuberante. (1) Riaccende i sorrisi e i vivi mosaici, ovunque irradia rinnova la vita e al flusso di sguardi e parole invita. Così fiammeggi ogni fiaccola umana! Non soffochi, in sé stessa reclusa, la vampa sua né quelle vicine, ma all'aria aperta crepiti in armonia, intrecciando danze di luce e calore. L’avido io è un sigillo sonoro di un chiuso vuoto silenzio; il tu generoso spiraglio foriero di ricca espansiva umanità. Sfavilli la creativa scintilla a offrirsi e attizzare, l'un l'altro di getto, pane e pace, talento e affetto! Allor, ne le case, le sale, le piazze di giorno vibreranno vivaci e concertanti fiammelle; la notte pulseranno fervide, trepide, tenere stelle. NB. L'arcobaleno. |
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